”Ad oggi sono deluso, io non sono venuto per stare al Franchi altri 10-15 anni. Comunque prendere in concessione l’area Mercafir anziché acquistarla potrebbe essere un’idea, come è stato per la Juve, l’Udinese, il Bologna”. Lo ha detto il proprietario della Fiorentina Rocco Commisso all’indomani dell’ennesimo incontro (e un altro, ha annunciato, ce ne sarà prima del suo ritorno negli Usa la prossima settimana) con il sindaco di Firenze Dario Nardella: al centro il progetto del nuovo impianto per incrementare i ricavi del club.
”Lo stadio attuale per com’è mantenuto è una porcheria – ha detto il magnate italo americano in una conferenza stampa indetta al Franchi – Finora non ho avuto comunicazioni dalla soprintendenza e nei confronti del sindaco ho grande rispetto, ma ad ora nulla è cambiato”. Salvo la valutazione che Commisso sta avendo sulla soluzione Mercafir a nord della città: ”Forse non è una soluzione ottimale specie per i costi, 22 milioni di euro mi paiono tanti anche perché andrebbero aggiunti altri oneri. Aspettiamo la perizia con i dettagli pubblici, non so se parteciperemo al bando e nel caso se poi lo vinceremo. Per questo da oggi devo guardare altre opzioni: Campi Bisenzio, Castello, Scandicci, Bagno a Ripoli, Coverciano – ha sorriso il patron – Nnon capisco perché ad esempio a Bologna consentono di abbattere le curve del Dall’Ara e qui no. Forse che un re decide ogni giorno e l’investitore si deve adeguare al re?”. Commisso vorrebbe consegnare ai tifosi uno stadio nuovo, moderno, in grado di accorciare il gap con i 20 top club europei che di media, vista la graduatoria fornita dalla stessa società viola, hanno 417 milioni di euro l’anno di ricavi fra commerciale, tv e incassi per le gare contro gli 84 della Fiorentina nella stagione 2017-18: ”Non sono venuto per avere la squadra dalla parte destra della classifica, mi aspetto pertanto che la città ci dia delle risposte. Alla Juve 35 ettari sono costati 35 milioni, qui se ne chiedono 22 per 14,8 ettari: il doppio. Il problema dell’Italia è la burocrazia, io voglio costruire lo stadio ma seguendo i miei principi: ‘fast’, controllo e prezzi giusti. Non porterò mai la Fiorentina a giocare a Torino ma il calcio un patrimonio dell’Italia come la moda, l’arte e il turismo e la politica deve aiutarlo, la Serie A non può essere la quarta-quinta Lega in Europa”.
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