“Liliana Segre è stata colpita per il suo impegno nel presente” dice Bravi “perché coerentemente con la sua vita non ha voluto essere rinchiusa nell’immagine di testimone di una memoria del passato”.
E ancora: “Liliana Segre ha messo in discussione il mero aspetto simbolico del suo ruolo ed ha messo in discussione il simbolo inerme di quella memoria; ha incarnato la storia e ne ha tradotto la riflessione in azione nel presente. Ha la scorta non perché è testimone della Shoah, ma perché il razzismo è prepotentemente tra noi e va ringraziata, perché non si è accontentata di farci da icona su cui scaricare parole vuote. Non ha evitato di scendere sul piano del presente a difendere gli ultimi e a riaffermare il loro diritto alla non discriminazione”.
Ne abbiamo parlato con il MARCO BAZZICHI, giornalista di Askanews e Nove da Firenze.
JAZZ PRIME – 6 band emergenti Venerdì 20 e sabato 21 aprile 2018, ore 21.15 Sala Vanni, Firenze