Dirigenti scolastici in rivolta contro il testo del decreto-concretezza, licenziato dalla Camera ed in corso di approvazione al Senato. Una lettera infuocata sta per arrivare sui tavoli romani, con migliaia e migliaia di firme. Indirizzata ai Senatori della Repubblica, al presidente del Consiglio ed ai vice presidenti Di Maio e Salvini, raccoglie le frustrazioni susseguitesi all’illusione che avere colleghi eletti tra le prime file della politica potesse implicare la possibilità
di miglioramenti nel sistema scuola. Il decreto, come è noto, intende il lavoro del dirigente scolastico al pari di qualunque
altro impiego statale, vincolato ad un orario da certificare con le impronte digitali.
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