«Sin dal corsivo d’apertura, la nuova raccolta di Michele Brancale si circonda di una flebile aura di mistero (…) Vero o inventato che sia il primo personaggio, il testo risultante si atteggia a commistione di due sguardi diacronicamente differenti. Anche a riprova di questo, forse l’esperienza più sorprendente del libro è appurare come la penna di Michele Brancale sappia – nella prima sezione, Guerra e pace – rendere impalpabili i confini tra il racconto delle battaglie navali o dei naufragi, durante il secondo conflitto mondiale, e il dramma della migrazione per mare – scacco perpetuo delle coscienze e delle società odierne, emergenza che connota indelebilmente il nostro presente e misura quotidianamente la nostra umanità (…) Evidente è poi la piacevole polifonia di registri: se dell’inizio drammatico ho già detto, l’autoironia, mista allo struggimento amoroso o per la lontananza dalla propria terra, è presente già ‘a ruota’ nella sezione dal titolo Adolescente rimandato; ampio spazio hanno la satira (verso la cupidigia dei personaggi di paese; verso il mondo editoriale e critico), il canto di lode all’amicizia vera, come pure la condanna, mai sopra le righe, di varie piccinerie.» (Dalla prefazione di Roberto R. Corsi)
Nato nel 1966, Michele Brancale vive e lavora a Firenze. Le sue precedenti raccolte sono La fontana d’acciaio (2007), Salmi metropolitani (2009, con prefazione di Antonio Tabucchi), La perla di Lolek (2011) e Rosa dei Tempi apparsa in questa nostra collana (2014, con prefazione di Gianni D’Elia). Si occupa di cronaca e critica letteraria per i quotidiani “La Nazione” e “Avvenire”. Tra le altre sue pubblicazioni, il recente romanzo Esodo in ombra (Giuliano Ladolfi, 2016).
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