L’Architetto Adolfo Natalini era l’iniziatore della cosiddetta ‘architettura radicale’, e veniva considerato tra le avanguardie più significative degli anni ’60 e ’70.
Dal 1979 aveva poi iniziato una sua attività autonoma, lavorando a progetti per i centri storici in Italia e in Europa e nel 1991 aveva iniziato l’attività della Natalini Architetti, realizzando tra l’altro il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze.
Già professore ordinario alla Facoltà di Architettura di Firenze era anche membro onorario del Bda (Bund Deutscher Architekten) e del Faia (Honorary Fellow American Institute of Architects), ed inoltre accademico dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze, dell’Accademia di belle arti di Carrara e dell’Accademia di San Luca.
Tra le sue opere ricordiamo i progetti per il Römerberg a Francoforte e per il Muro del Pianto a Gerusalemme, la banca di Alzate Brianza, il Centro Elettrocontabile di Zola Predosa, la casa in Saalgasse a Francoforte, il Teatro della Compagnia a Firenze.
Ed ancora, con la Natalini Architetti, si occupò della ricostruzione della Waagstraat a Groningen, del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze, della Dorotheenhof sulla Manetstrasse a Lipsia, della Muzenplein a l’Aja, del Centro Commerciale di Campi Bisenzio, del Polo Universitario di Novoli a Firenze, del Boscotondo a Helmond, del Polo Universitario a Porta Tufi a Siena, del Het Eiland a Zwolle, del Haverlej a Den Bosch, del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze ed infine del progetto per i Nuovi Uffizi sempre a Firenze.
Innumerevoli i messaggi di cordoglio che stanno invedendo i social: “È mancato Adolfo Natalini, autore instancabile di un pensiero creativo dirompente – scrive l’architetto Stefano Boeri sulla sua pagina Facebook – Nel 1966, con Cristiano Toraldo di Francia e altri amici fondò Superstudio, innestando la cultura Pop nell’architettura e perturbando l’Accademia italiana del progetto: da allora nulla fu più lo stesso. Firenze, la cultura italiana e la creatività del mondo ne piangono la scomparsa”.
“Con Adolfo Natalini in questi anni ho sviluppato una amicizia fatta di scambi, di sguardi critici sulla cultura del nostro Paese, di sue riflessioni sempre attente e mai scontate – si legge invece sulla pagina Fb dell’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi – Natalini è stato un anticipatore, un architetto visionario, uno straordinario protagonista della cultura del nostro tempo. A Firenze, all’Italia, al mondo intero mancherà tantissimo. Mi stringo alla famiglia e abbraccio con grande affetto Arabella”.
La redazione di Controradio si unisce al cordoglio per la scomparsa di una tale personalità del mondo dell’architettura di quello dell’arte e della cultura. “Che la terra le sia lieve professore”.
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