“Vedo che le dichiarazioni di alcuni di noi, dirigenti ed eletti del #Pd, in merito all’opportunità di andare o meno alla #Leopolda, hanno provocato un vivace dibattito. Quindi cerco di spiegare la mia posizione che certo non è nel titolo di un giornale.
Si è parlato di divieti…..ma stiamo scherzando? Forse leggere il testo delle dichiarazioni e non fermarsi a un titolo avrebbe aiutato nel confronto” scrive Di Giorgi in un post su FB.
E aggiunge “Abbiamo subito una scissione molto grave. Non si può minimizzare. È politica questa, non quattro chiacchiere al bar. Si mette in bilico un governo. Si decide di andarsene senza motivo (io non li ho capiti i motivi politici), si mette in difficoltà il nostro segretario e il nostro governo.Per quanto riguarda la Leopolda mi sembra molto naturale lasciare che i nuovi aderenti a Italia viva lavorino in libertà.La Leopolda quest’anno è fondativa di un nuovo partito. Se qualcuno è in dubbio è giusto che vada, potrà decidere se aderire o no. Ma i nostri militanti e dirigenti, gli amministratori, ecc.non credo che debbano esserci. Ci sarà il tesseramento”.
L’ABBIAMO INTERVISTATA
Arriva a Napoli la motovela della legalità. Era imbarcazione con la quale gli scafisti trasportavano i migranti. La Guardia di Finanza l’ha sequestrata, in...
Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha dichiarato di volersi candidare per un secondo mandato. La notizia arriva dopo aver comunicato al ministero...
“Ignorato e svilito il progetto partecipativo della Regione (e del Comune stesso). Ancora una volta le grandi opere si fanno sulla pelle delle persone. ...