“I nostri soldi non possono finanziare progetti che distruggono il pianeta”. 12 mega-progetti fossili finanziati da istituti bancari sono attualmente in fase di sviluppo e se venissero realizzati, causerebbero il rilascio di atmosfera di 175 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Un volume di CO2 sufficiente a esaurire metà del budget di carbonio rimanente per restare al di sotto della fatidica soglia di 1,5 gradi Celsius. A cinque anni dagli accordi di Parigi, l’industria dei combustibili fossili continua a espandersi grazie alle banche tra cui Unicredit e Intesa San Paolo. Lo svelano 18 ong internazionali hanno redatto il rapporto ‘Cinque anni persi’. Sentiamo Alessandro Runci dell’associazione Re:Common, uno degli autori del rapporto, intervistato da Monica Pelliccia.
LA NOTTE DEI RICERCATORI – 26/28 Settembre 2019 A livello globale, la democrazia è oggi caratterizzata da due tendenze contrastanti: se da un lato...
Presentazione on line del volume di “Testimonianze” su “Antropologia di un mondo in cambiamento”. Lunedì 11 Gennaio, alle ore 18.00. Può essere seguita su...
Parla il Docente di finanza matematica e rischio finanziario all'Università di Bologna.