Cassa integrazione per cessazione di attività (e non per crisi), ricollocamento dei lavoratori, e avvio di “un processo di riconversione industriale del sito produttivo, mediante affidamento di un mandato specifico a un primario advisor, il tutto con l’obiettivo di salvaguardare per quanto più possibile i livelli occupazionali e la continuità retributiva”. Questa la posizione portata da Gkn, secondo quanto si legge in una nota dell’azienda, all’incontro convocato oggi dal ministero del Lavoro.
Si è trattato del primo incontro della fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo, ricorda l’azienda, sottolineando che “il tempo della procedura aperta giungerà a scadenza il prossimo 22 settembre”, e di aver “dovuto registrare un atteggiamento di totale chiusura da parte del sindacato, che si è dichiarato indisponibile ad ascoltare l’articolata proposta di accordo elaborata dal management a valle delle interlocuzioni tecniche avute con le istituzioni dopo l’incontro del 4 agosto”.
La proposta, sostiene Gkn, “tenendo conto della cessazione dell’azienda e dell’avvio dell’iter di liquidazione dell’impresa, si pone l’obiettivo di introdurre soluzioni concrete e migliorative rispetto alle norme in vigore per mitigare il più possibile l’impatto sociale derivante dalla decisione relativa al sito di Campi Bisenzio”.
Nell’audio: INTERVISTA A DANIELE CALOSI, segretario FIOM CGIL Firenze e Prato
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